La collezione Marraccini nasce in Abruzzo da Cesare Marraccini, un commerciante di belle arti e cancelleria e comincia lentamente a crescere nei primi anni ‘70 del 900, grazie alla frequentazione con giovani pittori locali e diverse gallerie Romane e Milanesi (Ciack, Babbuino, Studio Condotti, Fante di Spade) prime fra tutte ad interessarsi all’avanguardia europea contemporanea.
Insieme al critico d’arte Enrico Crispolti e a Duilio Morosini, la rete di galleristi e pittori si rinforza, creando un’ intersezione tra commercio artistico, critica d’arte e sperimentazione formale.
Negli anni, infatti, si sono estesi i rapporti e gli interessi in una trama che è stata tutta incentrata sull’arte di impegno sociale secondo stilemi figurativi con concessioni all’informale, da cui molti degli artisti collezionati traevano origine.
La collezione, oggi in corso di digitalizzazione, rappresenta una delle raccolte più importanti su quelle ricerche italiane ed internazionali che si muovono tra la nuova figurazione e le varie declinazioni della pop art. Tra gli artisti presenti nella collezione vi sono membri del gruppo della pop milanese come Paolo Baratella, Umberto Mariani, Fernando De Filippi, Giangiacomo Spadari e Sergio Sarri, insieme a artisti romani come Titina Maselli, Sergio Vacchi, Ugo Attardi e Renzo Vespignani, ma anche scultori ed artisti internazionali che hanno frequentato l’Italia in questi anni, quali Rod Dudley, James McGarrel, Jacques Monory e Irving Petlin.
Dopo la morte di Cesare, il grosso della collezione è passata agli eredi, che cercano di continuare con uguale passione la linea intrapresa dal fondatore.